a cura di Giulio Meazzini
(da Città Nuova n.2 del 25 gennaio 2008)
È vero, molti scrivono malissimo - almeno per i nostri standard adulti - in maniera abbreviata e molto approssimativa. Però scrivono e testimoniano una grande voglia e bisogno di comunicare, esserci, partecipare e condividere.
Basta sfogliare i loro blog: poesie, riflessioni, segreti... Molto di più di quanto faceva la generazione dei quarantenni di oggi. Noi scrivevamo solo il tema in classe, le ragazze sul diario, ed era tutto. Quella di oggi è invece una vera text generation, anche se viviamo nella società dell'immagine. Sta a noi, alla scuola, raccogliere questo grande e caotico bisogno di comunicazione e aiutare i ragazzi a capire che a un certo punto la creatività deve unirsi alla progettazione, alla chiarezza, all'attenzione per chi leggerà. Tutte cose che dovranno imparare per comunicare, vivere e trovare lavoro in un mondo che sarà ancora diverso e più complesso da quello già così cambiato che abbiamo sotto i nostri occhi.
Le capacità di comunicazione per loro faranno davvero la differenza, in
qualsiasi professione.
Anche questo è un segno dei tempi: mi è sembrato che in Italia la rete fosse
ormai matura per dare spazio e visibilità anche ai singoli professionisti, al
di là delle realtà organizzative classiche. Mi ha aiutata naturalmente avere
già una presenza in rete molto consolidata: oggi il sito Mestiere di scrivere e
il suo blog - con i diversi social network che mi ospitano - sono il mio
ufficio e la mia vetrina online.
E funzionano. Il mio lavoro non è molto diverso da prima, solo che ora lavoro
con tante aziende e non con una sola. Una fatica, ma anche un arricchimento
continuo di esperienze e punti di vista, preziosissimi per chi lavora nella
comunicazione.
Noi infatti viviamo più di altri professionisti di idee, scambi, confronti.
Poterli estendere a più realtà e settori di mercato ci rende più creativi, più
vitali e anche più bravi.
Dopo dieci anni di presenza in rete posso dirlo: paga eccome. Io non potrei lavorare oggi come libera professionista se non avessi continuamente condiviso con migliaia di altre persone quello che faccio, penso, leggo, scrivo.
(...)
E la
direzione che sta prendendo quello che chiamiamo il Web 2.0 è proprio questa:
ti fai conoscere e apprezzare se racconti, condividi quello che sai, linki le
cose interessanti che scrivono gli altri. Tenere i segreti, anche i
tradizionali segreti del mestiere, ci esclude. In rete la conoscenza,
soprattutto la nostra, si moltiplica solo se è condivisa.
Un meccanismo rivoluzionario, ma magnifico.
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Luisa Carrada, consulente di comunicazione e docente di scrittura professionale, cura da quasi dieci anni il sito www.mestierediscrivere.com . Oggetto del sito è come progettare e creare testi che comunichino con creatività e chiarezza, sulla carta e sul web. Sa stare a cavallo tra mondo digitale e reale. Segnaliamo il libro: Il mestiere di scrivere. Le parole al lavoro tra carta e web , Apogeo 2008 (in libreria a febbraio).