Nei tempi del "tutto è comunicazione", ci si interroga sul ruolo che le persone e i valori hanno nei media
Più di 650 operatori della comunicazione hanno voluto costituire - rispondendo ad un invito di Chiara Lubich - una "rete", il termine che oggi meglio può spiegare il fenomeno della globalizzazione e il modo di funzionare dei media; un'idea presente già cinquant'anni fa nei Focolari, quando si parlava di una "rete d'amore" che doveva avvolgere il mondo: non tanto un'organizzazione, quanto "un'architettura" di rapporti reali.