di Maria Pia Lenato
Nel dibattito che vede attuale l’interrogativo ‘quali notizie comunicare’, mi sembra importante una posizione che metta al bando il pessimismo dilagante e favorisca la ricerca e la comunicazione di situazioni drammatiche, con germi di risvolti positivi che possano alimentare la fiducia e la speranza.
A fine dicembre, il messaggio di un amico africano, a conoscenza del mio viaggio a Bambari lo scorso anno, per il ‘Progetto scuola’ dell'Ass.Umanità Solidale Glocal di Turi (USG), mi mette in allarme: “Hai notizie? In Repubblica Centrafricana....gravi massacri, devastazioni di interi territori..tante le vittime civili...".
Qui buio assoluto, complice il silenzio assordante delle reti italiane d’informazione, sordo alle tragiche vicende che pure appartengono al resto del genere umano. Non c’è da stupirsi : la notizia riguarda una 'nazione fantasma', come spesso viene definita la Repubblica Centrafricana.
di Maria Rosa Logozzo
(L'intervista è stata realizzata via skype il 25 gennaio 2013 e trasmessa nel corso del XX meeting online. In calce all'articolo c'è il link al video)
Ngalula Beatrice Kabutakapua è una giovane giornalista italiana che ha frequentato un master di giornalismo internazionale a Cardiff in Galles perché desiderava entrare in un ambito di lavoro più ampio di quello italiano.
Ad Eloisa De Felice che la intervista, racconta questo suo percorso che l'ha portata oggi a vivere a Londra e a lavorare come giornalista fotoreporter freelance per L'Espresso, per Radio France International e per altre testate inglesi.
Tra i suoi temi d'interesse quelli nell'area dello Sviluppo internazionale, le questioni sui diritti umani e i diritti delle donne, specie le donne africane. Interessante la sua risposta a riguardo delle parole che lei ritiene 'chiavi' per il giornalismo.
di Valter Hugo Muniz
(Intervento al Meeting Online del 9 Novembre 2012)
Da alcune settimane nella lista Frat&Mídia di cui faccio parte abbiamo discusso con entusiasmo attorno alla nascita di un sito che si propone di dare soltanto buone notizie, Sónoticiaboa (solo buone notizie).
Per chi non lo sapesse, Frat&Mídia è un gruppo di comunicatori brasiliani, di varie competenze, legati a NetOne. Noi crediamo che la fraternità possa essere la via per una comunicazione capace di trasformare la società in meglio.
Fra quelli che erano a favore di Sónoticiaboa e quelli contro, io ho cercato di esprimere la necessità di un cambiamento di focus nella discussione: in un ambiente massmediale che propone soltanto notizie negative, sono davvero necessarie, in maniera esclusiva, solo delle buone notizie?
(Video e trascrizione dell'intervista di Eloisa De Felice al coordinatore editoriale dell'agenzia Zenit, voce della Chiesa cattolica nel mondo. L'intervista, fatta a piazza S.Pietro in Vaticano il 22 gennaio 2013 è stata trasmessa nel corso del Meeting online del 25 gennaio 2013.)
Raccontaci da dove nasce Zenit, qual è l’idea alla sua base.
Zenit è nato 15 anni fa, eravamo due laici e un sacerdote. L’idea era: poter informare, da Roma, di tutto quello che a Roma accadeva per il mondo intero; soprattutto cosa accadeva nei palazzi Vaticani, spiegando, cercando di far capire, quale fosse la voce del Papa, il capo della cristianità.
Quando siamo nati la Santa Sede non aveva neanche una pagina web. Facevamo un servizio quotidiano di 3-4 notizie in spagnolo che spedivamo a 400 colleghi giornalisti. Oggi, a 15 anni di distanza, abbiamo sette edizioni in: italiano, inglese, francese, tedesco, portoghese, spagnolo e arabo.
Usciamo ogni giorno della settimana, con una media di 80 - 100 articoli al giorno. Si tratta di una crescita impressionante non solo in quantità e qualità, anche dell’approccio all’informazione.
di Maria Rosa Logozzo
Segnalo questo articolo di Giovanna Cosenza scritto a proposito del contrasto tra il Presidente della Repubblica e i Magistrati di Palermo, argomento che da giorni occupa gli spazi d’informazione.
Non voglio entrare nel merito del dibattito, ma desidero solo evidenziare le utili puntualizzazioni sul mondo della comunicazione di massa che aprono l'articolo. Utili specie per chi, come noi, mira a una comunicazione che apra un dialogo, schietto sì, ma che miri a un incontro proficuo e non allo scontro.
«La comunicazione di massa funziona per semplificazioni, che spesso si traducono in opposizioni. Nette: i buoni contro i cattivi, o di qua o di là, o con me o contro di me.
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