di Carla Cotignoli
Un grande giornalista, Enzo Biagi ha scritto: “Se manca un metro per misurare la realtà, non esiste una scala di valori cui fare riferimento e non si possono effettuare le scelte che ogni giornalista si trova a dover eseguire”1.
E’ un fatto sperimentato dai giornalisti e da altri operatori della comunicazione di NetOne che l’amore è la radice ontologica stessa della comunicazione, è forza dinamica, fonte di luce che ci permette di svolgere il ruolo sempre più esigente a cui siamo chiamati.
di Gianni Bianco
(Intervento tenuto nel corso dell'ottavo meeting online di Comunicare per un mondo unito del 6 giugno 2009)
E’ banale e quasi scontato. Ma nella pratica dell’informazione televisiva spesso ci si dimentica proprio della regola fondamentale, la prima da ricordare quando si fa questo lavoro. E cioè: il rispetto dell’altro.
Impossibile capire i bisogni di chi ci sta di fronte, farlo sentire a suo agio, lasciando poi che si apra e si racconti, senza partire da qui: dal considerare che la dignità dell’altro vale più di ogni altra cosa. Più di uno scoop, più di una immagine che buca il video. Se non c’è rispetto, l’altro si riduce a strumentale oggetto, attore involontario di un film al quale non ha chiesto di partecipare, comparsa senz’anima e senza storia, faccia buona solo per fare ascolti.
di Maria Chiara De Lorenzo
(Testo dell'Intervento tenuto nel corso del sesto meeting online di Comunicare per un mondo unito del 7 febbraio 2009)
Interdipendenza e fraternità sono due fasi del cammino dell’umanità verso la sua completa riconciliazione (Chiara Lubich). Per arrivare alla riconciliazione, dobbiamo passare dall’interdipendenza fraterna, un aggettivo, quest’ultimo, che cambia la sostanza. Un cammino dunque, un progetto.
di Carla Cotignoli
(Appunti preparati per l'Intervento tenuto nel corso del quarto meeting online di Comunicare per un mondo unito del 20 ottobre 2008)
“La parola perduta”. E’ un’espressione coniata in questo tempo di crisi. Indica il fallimento della parola. Per l’uso che si fa delle parole. Se ne sono scritti libri.
Alla ricerca della “parola perduta”. Quindi ricerca. Da fare insieme. E’ una nostra proposta. Lancerò solo alcuni spunti. Di certo parziali, per di più occidentali. Attendono di essere completati dal vostro contributo per aprirci così insieme su un orizzonte mondiale.
Uno sguardo veloce alla situazione in cui viviamo. La convivenza nelle città globalizzate, siano metropoli che piccoli centri, soffre di una malattia grave: la “carenza di relazioni”.
di Alberto Barlocci
(Intervento tenuto al primo conglesso di NetOne in Brasile, 16/18 febbraio 2008 - traduzione dall'originale spagnolo di Rino Chiapperin)
Più
che agli aspetti della comunicazione, vorrei riferirmi ad alcune problematiche
in rapporto ai mezzi di comunicazione e più specificatamente alla stampa.
Potrà sembrare banale, però un primo fattore della globalizzazione da riconoscere è che si tratta di un fenomeno inevitabile e irreversibile.
2010-2016 NetOne
Questo/a opera e' pubblicata sotto una Licenza Creative Commons, realizzato con un software libero rilasciato sotto licenza GNU/GPL. Annette Löw - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.