di Monica Margoni
Media e giovani
Condivido un sintetico resoconto dei lavori del secondo appuntamento del laboratorio “Comunicare il sociale”, tenutosi a Bolzano il 23 settembre scorso, al quale hanno partecipato alcuni giornalisti dei media locali e operatori attivi in progetti di prevenzione per i giovani.
• Uno degli aspetti emersi al è stato quello della predominanza di rappresentazione negativa dei giovani nei media. Nella sua relazione, Peter Koler del Forum Prevenzione ha illustrato alcune ipotesi utili a spiegare questo fenomeno e le conseguenze che ne derivano.
• E' stato posto l'accento sull'importanza di promuovere le buone notizie relative ai giovani. Anche i comportamenti "estremi" di gruppi di giovani dovrebbero essere visti come impulsi per promuovere azioni di cambiamento in positivo.
• Si è potuta constatare la disponibilità a rafforzare la collaborazione tra media e sociale, per esempio per quanto riguarda le informazioni su progetti o iniziative che si svolgono lontano dai riflettori, contatti con i giovani per i notiziari o i giornali quotidiani ma anche per trasmissioni tematiche.
• I giovani non hanno nessuna lobby che rappresenta i loro interessi. Per questo, le organizzazioni attive nel campo giovanile potrebbero facilitare ai giovani l'accesso ai mezzi di informazione e sostenerli nell'approcciarsi nel modo giusto ai media.
• Le cattive notizie possono contribuire a far sì che i lettori si pongano delle domande e riflettano sui problemi. In questo senso i giovani possono fungere da "sismografi", nel momento in cui ci segnalano problematiche sociali sulle quali tutta la società è chiamata a riflettere.
• Idee per il futuro: cercare persone di riferimento che prendano posizione davanti ai media, che raccontino la loro esperienza, ma anche elaborare schede informative utili alla redazione di articoli o servizi giornalistici, con informazioni di base e numeri di telefono di servizi e organizzazioni.
Il prossimo appuntamento, sul tema "Immigrazione e media", è fissato per il 25 novembre.