Il contributo culturale di Pasquale Foresi

15.03.2022

Il contributo culturale di Pasquale Foresi alla concretizzazione e allo sviluppo del Movimento dei Focolari nel periodo pre e post-conciliare (1950/1967). Questo il titolo della tesi dottorale in Cultura dell’Unità realizzata dal prof. Michele Zanzucchi, discussa il 15 marzo scorso presso l’Istituto Universitario Sophia

  1. Di Silvano Malini

Il testo, di ben 1.073 pagine, è stato discusso dal dottorando – giornalista, scrittore e docente, membro di NetOne sin dalla prima ora – davanti a una commissione composta dai professori Giuseppe Argiolas (presidente), Piero Coda (relatore), Bernhard Callebaut, Marco Luppi e Lucetta Scaraffia.

Tre i principali motivi di interesse accademico dell’argomento scelto, secondo l’autore: la vicenda umana del suo protagonista – cofondatore del Movimento dei Focolari, sacerdote, teologo, e prima ancora precoce combattente negli ultimi anni della Seconda Guerra Mondiale e giovane intellettualmente irrequieto – il “peso di Foresi nel dibattito conciliare” e la sua riflessione di teologo e filosofo.

Dopo alcune note sulla vita di Pasquale Foresi, frutto della precedente opera di Zanzucchi In fuga per la verità. Pasquale Foresi – la biografia. Prima parte (1929-1954), il dottorando ha sinteticamente illustrato i contenuti della tesi che presentava. 

Nel 1949, a 20 anni, Foresi conobbe Chiara Lubich e ne rimase “immediatamente affascinato dalla vita mistica e attiva” profondamente evangelica. Così reagì alle sue parole: “Ho trovato la soluzione al problema filosofico per eccellenza che è quello dell’uno e del molteplice”. Non fece più ritorno a casa, seguì la fondatrice dei Focolari a Roma. Questa “che non conosceva il suo passato” – come ha sottolineato il dottorando – “lo invitò a condividere con lei la responsabilità del Movimento”. Cominciò così un lungo periodo, protrattosi fino all’autunno del 1967, “che vide l’opera instancabile e a tratti geniale di Foresi, che contribuì alla realizzazione” concreta del Movimento dei Focolari. 

Foresi fu “decisivo” nel processo di approvazione ecclesiastica del Movimento” e nel “tradurre in pensiero le intuizioni mistiche della Lubich proponendo una versione della spiritualità accettabile dalla tradizione cattolica”, nonché “essenziale nel realizzare le opere più importanti dei Focolari” (case editrici, centri di incontro e formazione, cittadelle di vita in comune). “Naturalmente tradizionalista, sapeva diventare estremamente innovatore” nell’applicazione delle incalzanti intuizioni della Lubich. 

Zanzucchi ha riassunto in tre punti l’apporto culturale di Pasquale Foresi alla concretizzazione e allo sviluppo culturale del Movimento: “l’innovazione dell’azione”, “la capacità di stabilire rapporti di alto livello utili alla crescita del Movimento e il contributo all’elaborazione culturali delle intuizioni mistiche lubichiane”. Intuizioni che, come ha potuto comprovare non senza sorpresa l’autore, sono state un’esclusività della Lubich, mentre è innegabile la “capacità incarnatrice” di Foresi che, tra l’altro, ha permesso l’espansione all’estero della nuova realtà laicale ecclesiale. Senza il suo apporto sarebbe stato difficile trovare “le vie giuste” e persino le risorse necessarie per fare ciò.   

Stimolanti gli interventi dei membri della commissione, interessati a ulteriori approfondimenti della figura di Foresi e al suo multiforme contributo culturale. “Pasquale Foresi è una figura veramente originale, di cui esistono pochissimi esemplari all’interno della Chiesa Cattolica, per la sua forza e per la sua genuinità. Ha una serie di qualità fortissime che riesce a impegnare veramente quando incontra un progetto che considera vero e autentico”, ha affermato Lucetta Scaraffia, disponibile a lavorare insieme all’ateneo per intraprendere una “fase interpretativa” dello studio di questa figura, a partire dalla tesi del dottor Zanzucchi.

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