Congo: la comunicazione in periodo elettorale

21.07.2022

La Repubblica Democratica del Congo (RDC) si prepara alle elezioni generali nel 2023. Questo evento è già fonte di scontri e divisioni all’interno della popolazione, composta essenzialmente da fedeli di confessioni religiose. 

Il 1° agosto 2021 l’arcidiocesi di Kinshasa denuncia l’intrusione di un gruppo di persone non identificate che hanno attaccato la residenza del cardinale Fridolin Ambongo, arcivescovo metropolita, causando distruzioni.

il 13 maggio dello stesso anno, alla fine del Ramadan si registrano scontri tra i seguaci di due ali della comunità islamica nella RDC; un poliziotto muore, si registrano feriti e una jeep della polizia incendiata. 

La nuova Commissione Elettorale Nazionale (Ceni) sollevato un polverone. Il 3 novembre seguente, i manifestanti marciano in diverse città del Paese per una commissione elettorale “depoliticizzata” e per protestare contro la nomina di Denis Kadima a capo della Ceni, accusato di essere vicino al presidente Félix Tshisekedi.

Nei media, i discorsi dei leader di opinione e degli attivisti e le informazioni fornite dai giornalisti aggravano la situazione, facendo temere il peggio. Con l’avvento dei social, ormai l’etica giornalistica non è più la norma. Il rischio di divisioni e intolleranza cresce. 

È questo il contesto che ha portato i membri della rete di NetOne in Congo ad organizzare una conferenza sulla comunicazione, realizzata l’11 dicembre 2021 a Kinshasa, sul tema: “’Il ruolo del giornalista e del leader di opinione nel trattamento delle informazioni destinate al pubblico prima, durante e dopo le elezioni”’. 

Si tratta della seconda edizione di un evento nazionale di NetOne dopo il congresso internazionale sulla comunicazione tenutosi a Kinshasa nel febbraio 2020, con il tema ‘”Media e cittadinanza responsabile in Africa – Per la promozione del dialogo e lo sviluppo delle comunità”’. La conferenza mirava a sensibilizzare gli attori del settore sui temi del dialogo e della promozione della coesione tra i popoli. 

L’iniziativa di dicembre 2021, ibridavirtuale e in presenziale –, in collaborazione con l Ecole supérieure de formation des leaders de l’unité (Ecofor Leaders) è stata possibile grazie alla collaborazione dell’Università Cattolica del Congo (RDC), della rete di giornalisti della Conferenza Episcopale Nazionale del Congo (Cenco) e della Chiesa di Cristo in Congo (ECC), di confessioni religiose locali, come i kimbaguisti, di musulmani e di seguaci della fede Baha’i internazionale e di giovani leaders.

Alcuni membri della rete NetOne dell’Africa si sono collegati via zoom da Benin, Burundi, Burkina Faso, Camerun e Nigeria. Secondo Noel, del Burkina Faso: “Questi grandi temi socio-politici del nostro continente presentano una sfida/opportunità; ci sentiamo interpellati a portare il nostro ‘mattone’ per la costruzione di un mondo piú unito”.

Nella sua presentazione accademica, il professore emerito Lino Mpungi, presidente di Signis RDC, ha ricordato l’abc della professione, ed ha lanciato un invito ad essere costruttori di pace proprio attraverso il proprio lavoro.

Il programma si è concluso con un momento di dialogo. I partecipanti hanno apportato i loro contributi sotto forma di risoluzioni. In questo modo, ognuno di loro si è potuto sentire artigiano di una comunicazione unificante, denunciando ciò che deve essere denunciato e rinunciando agli anti-valori. 

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